Varsavia… ” si raccontano storie di omeopatia “

Homeopatia Una breve conferenza per “raccontare storie di quotidiana omeopatia ”

Piccole scorciatoie per usare i rimedi.

La filosofia omeopatica, si rivela sempre utile e fondamentale per comprendere la funzione  rimedio omeopatico.

La prescrizione di un solo rimedio alla volta permette di seguire l’andamento dei sintomi ed i cambiamenti di quello che il “male” ha detto.

Tosse e catarro, mangiando se ne vanno.

Una delle manifestazione che l’Uomo non può nascondere è la tosse.

E’ vero che la tosse è un ottimo meccanismo di difesa per espellere i muchi ed i catarri che si accumulano nelle nostre vie respiratorie, ma a volte diventa parte di un circolo vizioso in cui la tosse stessa irrita le mucose le quali azionano il rifelsso della tosse. Ad ogni minimo stimolo che arriva alle mucose delle nostre vie aeree (naso, gola, laringe, trachea, bronchi) vuoi aria fredda o secca, o lo sforzo muscolare dovuto all’uso della voce , oppure un odore particolare, provocano un accesso di tosse. Altre volte la “spina” irritativa è proprio un virus che non è stato completamente debellato rimane lì “comodo” ed ogni tanto scatena un accesso di tosse che non ci fa dormire, non ci lascia parlare, ed a volte diventa spossante per noi e per chi ci sta vicino.

In questa stagione i cachi maturi con le noci, latte di mandorle tiepido con un cucchiaino di miele o di malto d’orzo.

La frutta che ha un’azione lenitiva ed espettorante è sicuramente il limone con i suoi molteplici usi. Ad esempio fate bollire un limone intero per 10 – 15 minuti e poi bevetene l’acqua di bollitura con un pò di miele.

Anche il kumquat ha un’azione lenitiva sulla tosse ed ha una funzione espettorante.

A colazione uovo di gallina sodo o alla coque o strapazzate.

A pranzo il cavolo verza come contorno oppure gli asparagi o il crescione.

Tra gli ortaggi di stagione la zucca “come l’amate” ci aiuta ad espettorare e lenire la tosse.

 

 

Un pesce noto con il nome di Abalone svolge discretamnte questa funzione.

Per gli appassionati di tisane il timo o il tè Bancha con un pezzettino di prugna Umeboshi.

Un’altra manifestazione che l’uomo non può nascondere è la povertà.

Disintossicarsi con Lacrime di Giobbe ed Azuki

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Oggi presento una ricetta che mi è stata regalata durante una lezione di dietetica cinese, perchè il clima padano promuove gli effetti che gli alimenti contenuti in questa semplice ricetta, “antidotano” o prevengono, specialmente nelle persone di una certa età.

Gli ingredienti sono:

soia rossa, varietà Azuki
lacrime di Giobbe
zenzero fresco
buccia essiccata di un mandarino biologico
sale ed olio a piacere

Si mettono in ammollo gli Azuki con tre fette di zenzero fresco per almeno otto ore, poi si aggiungono le lacrime di Giobbe con la buccia di mandarino essiccata e si cuoce a fuoco lento. Verso fine cottura si aggiunge il sale. Tutto condito con olio crudo extravergine e tamari.

Questi due alimenti cucinati insieme con zenzero e mandarino, sono un vero e proprio tesoro, perchè hanno entrambi proprietà disintossicanti. Le lacrime di Giobbe liberano ed antidotano gli effetti del vento, dell’umidità e del freddo. Sia le lacrime di Giobbe che gli Azuki hanno la proprietà di trasformare e mobilizzare l’umidità corporea. Questa proprietà rende le lacrime di Gobbe un cereale rinfrescante, nel senso che non toglie calore, ma lo asciuga liberandolo dall’umidità e lasciandolo a disposizione del corpo per mantenere un’adeguata temperatura corporea (come la sauna che toglie umdità lasciando una forte sensazione di calore interno!). Anche gli Azuki trasformando e mobilizzando l’eccesso di umidità nel corpo migliorano la circolazione del sangue nei tessuti e favoriscono la rimozione delle tossine ringiovanendo le cellule. E dove va tutta questa umidità che attanaglia i tessuti ? Dappertutto (alcuni dei sintomi sono: i dolori articolari, mani e piedi sempre freddi, digestione lenta e difficoltosa, poco appetito, pallore della pelle ecc.).
Entrambi- Azuki e lacrime di Giobbe -aiutano e fortificano le funzioni del sistema digerente, sopratutto stomaco e pancreas, facilitano la diuresi proprio in virtù della loro capacità di disintossicare ed eliminare umidità.
Insomma una ricetta utile prorpio da queste parti e con questi climi.
Buon appetito

Il Raffreddore

Oggi parliamo del raffreddore ! La causa del raffreddore comune sono i virus, potete cercare informazioni in rete e troverete che ci sono tanti i virus responsabili, con modalità diverse, a farci ammalare di raffreddore. Questi virus appartengono a famiglie differenti. Quello che pochi conoscono è quante modalità differenti ci sono in omeopatia per descrivere l’insorgenza del raffreddore. Ad ogni modalità sono associate delle submodalità ed ad ogni submodalità, ma non a tutte, c’è un sintomo particolare che caratterizza il raffreddore. Le modalità e le submodalità sono i sintomi che si manifestano in tutte le persone che si ammalano di questa patologia delle alte vie aeree. Ad ogni sintomo corrispondono un certo numero di rimedi, così come ad ogni “sub-sintomo” corrispondono altri rimedi omeopatici. I rimedi contenuti nelle modalità possono essere anche inclusi nelle submodalità sintomatiche; oppure possono essere presenti in una e non nell’altra. In alcuni casi c’è un sintomo particolare, così strano e così insolito che può essere curato solo da uno o due rimedi ! In quest’ultimo caso significa anche che sono poche le persone che sviluppano quel sintomo cosi strano e particolare.
Un esempio, oggi a Parma e provincia è una giornata magnifica, ma soffia un vento molto forte e fresco che proviene da Nord Ovest e Ovest Nord Ovest.
Supponiamo che oggi qualcuno dopo essersi esposto anche brevemente a questo vento si ammali di raffreddore, con i tipici sintomi del naso che cola, starnuti, sensazione di testa chiusa ecc. Quali sintomi ci guidano alla scelta del rimedio ?
Vediamo insieme se con pochi sintomi riusciamo a trovare un rimedio; abbiamo la modalità vento secco, cioè raffreddore comparso dopo l’azione del vento secco, ma conosciamo anche la provenienza di questo vento, cioè, proviene da Ovest Nord Ovestun, sarà quindi un raffreddore scatenato dopo l’esposizione ad un vento fresco che ha una certa provenienza. Nel repertorio che interfaccia sintomi con rimedi troviamo che un raffreddore con queste modalità è curato da pochi rimedi: Aconitum, Kalium bichromicum e Spongia tosta. Come scegliere ?
Occorrono altri sintomi, detti sintomi corollari o particolari che sono tipici di ognuno di questi rimedi, e sopratutto non comuni a tutti e tre; occorre il repertorio oppure una buona memoria.
Immaginiamo questi tre rimedi come tre persone ammalate di raffreddore ! Aconitum, ci racconterà che il raffreddore è comparso immediatamente dopo che si è esposto al vento freddo e secco, ma stranamente subito dopo che è entrato in macchina al riparo oppure dopo essere entrato in casa. Il raffreddore migliora se si trova all’aria aperta, ci racconta che è strano, ma vero. Aggiunge, inoltre che prima che gli comparisse il raffreddore si era leggermente surriscaldato, forse una corsa o un ambiente caldo. Comunque sottolinea:<< i miei raffreddori sono rapidi e violenti, sale subito la febbre che rimane intensa per 12 - 24 ore e poi migliora, a volte anche da sola senza prescrizione>>.
Kalium bichromicum, racconta invece che il suo raffreddore è cominciato il giorno dopo all’esposizione al vento freddo dell’Ovest Nord Ovest e che è iniziato la mattina, dice:<>. Kalium racconterà del muco che scarica dal naso che ha tutti i colori “dell’arcobaleno” infatti quello che caratterizza kalium bichromicum è proprio lo scarico nasale che assume colori e tonalità di tutti immaginate ad un colore del muco ed all’ottanta per cento è di kali-b. Dopo qualche giorno di raffreddore e dopo diversi tentativi di curarsi non andati a buon fine, compresi l’uso di farmaci allopatici, kali-b sviluppa un importante mal di testa frontale localizzato al centro della fronte sopra la radice del naso e ci dice che si sente la testa piena di catarro. Ecco questa è la cosa tipica di kali-b il suo raffreddore si espande in modo retrogrado colpendo i seni frontali e può comparire, durante il raffreddore, una vera e propria sinusite.
Spongia tosta, che dire di questo piccolo rimedio e delle sue modalità e sub-modalità specifiche che lo rendono diverso dai primi due caratterizzandone l’uso durante le malattie da raffreddamento: poco, veramente poco ! Spongia pare essere un rimedio che lamenta un raffreddore cronicizzato che dura da tanto tempo, forse anche sei mesi, difficilmente ci riferirà che l’insorgenza è avvenuta dopo l’esposizione ad un vento di Ponenete o Maestrale, forse può riferire che il suo raffreddore si aggrava ogni volta che si espone al tempo. Il raffreddore si è così cronicizzato che il catarro è secco, quando si soffia il naso, questo sanguina, il naso è dilatato, le ali del naso, mentre respira, si muovono come quando siamo affannati. Sicuramente spongia è un rimedio che per essere usato in acuto ha bisogno di essere ulteriormente modalizzato quindi è necessario avere altri sintomi, ad esempio la tosse ! Questa è un’altro argomento oggi non lo trattiamo.
Ora, un pò di numeri, Qualcuno ha detto che il Mondo è stato creato usando i numeri, sette, lo ricordo anch’io.
I sintomi, nella sezione “nose”, del repertorio di Kent, non comuni a questi tre rimedi sono: per Aconitum-29, Kalium bichromicum-159, Spongia-11. I sintomi comuni a tutti e tre i rimedi sono 13. I sintomi totali nella sezione “Nose” sono rispettivamente: 79 per Aconitum, 205 per Kalium bichromicum e 49 per Spongia. Ahimè se i numeri descrivono la “conoscenza” di un rimedio, Kalium bichromicum, è il rimedio più conosciuto ed in quanto tale è molto probabile che sarà anche il più prescritto “dall’insieme” dei prescrittori professionali (medici e farmacisti), ma anche da quelli non professionali (genitori o amici o autoprescrittori). A seguire troviamo Aconitum ed ultima Spongia che probabilmente non verrà quasi mai prescritta per un raffreddore provocato dall’esposizione a vento di Ponente o Maestrale. Supponiamo che Kali-b, sempre che i numeri abbaino ragione, funzioni per la maggior parte delle persone che si curano il raffreddore comune, anche se prescritto in modo aleatorio, alcuni però non guariscono del tutto o addirittura si aggravano, cosa significa ? L’omeopatia non funziona, l’omeopatia è troppo lenta ! Forse è il caso di rivedere la prescrizione e cambiare rimedio. Oppure cambiare la potenza del rimedio.
Sicuramente il numero di sintomi che descrivono un rimedio ne afferma anche il valore prescrittivo, questo però non vuol dire che i “piccoli” rimedi non siano altrettanto efficaci se ben prescritti. Oggi capiamo anche il motivo per cui è meglio non usare due rimedi contemporaneamente, perchè oltre ad affaticare la forza vitale durante la risposta curativa, non comprendiamo quale rimedio sta agendo positivamente ed in quale modo si svolge la sua azione curativa. Immaginate kali-b prescritto insieme a spongia: un’informazione pachidermica, quella di kali-b che si incontra con l’informazione minuta di spong, i due rimedi pur avendo 13 sintomi in comune, come punto di incontro, sono sostanzialmente differenti e non riescono a curare insieme un raffreddore anche se tanto particolare.
Questa è omeopatia ! Che importa. E’ importante che il raffreddore passi, velocemente. Peccato che il nostro specifico raffreddore è un tentativo naturale dell’organismo di liberarsi di: vento, freddo, umidità che si sono rappresi nel corpo. “Guarire” male anche se è solo un raffreddore, consente una persistenza interna di questi fattori patogeni che renderanno l’organismo più susettibile alle malattie da raffreddamento. Ecco nasce la “tendenza ai colpi di freddo”. Anche questa è un’altra storia.

Ad ogni piatto il suo tempo

Tempo nel piattoNel libro di Qoèlet si legge al capitolo tre che “Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo”. Il Cielo fa scorrere il tempo e la nostra esistenza, la vita che noi viviamo, ha un senso, una direzione perché esiste il tempo.

Ormai l’Autunno è entrato nella nostra vita. Il calore rilasciato dalla terra inumidita dalle piogge si trasforma in vapore (caldo umido) che rende la nostra pelle appiccicosa, i capelli e gli occhi pesanti. Ci sentiamo rallentati, sudiamo, ma senza provare sollievo. Non avendo avuto una Estate calda e secca accumuliamo muchi e liquidi. Lo stomaco avido di cibo fatica a svuotarsi. A volte basta poco per ridonarci l’appetito, in altri momenti ci sentiamo inappetenti. In alcuni casi non si avvertono i sapori o non li apprezziamo perchè il catarro offusca i sensi. Può accadere a volte che lo stomaco si chiuda completamente  intasato dal cibo,  altre volte anche senza aver mangiato che qualche insalata ! L’intestino diventa altalenante con feci molli alternate a difficoltà di evacuazione.

Questo è il cielo sotto cui viviamo in questo momento, il tempo offre in questa area climatica umidità, nubi e nebbia. Il ristagno di acqua, il carattere limaccioso del terreno di origine planiziale,  tutto questo rispecchia i nostri umori.

E’ tempo di liberarsi dei liquidi in eccesso e di drenare le mucosità che tendono a ristagnare, aprimiamo lo stomaco, aiutiamo il pancreas sopratutto facendolo riposare.

Digiunare è un modo molto efficace per rinforzare il nostro sistema digerente, ma improvvisare è pericoloso. Oggi tra medici appassionati di nutrizione, nutrizionisti e dietologi esistono diversi modi di digiunare più o meno validi. Sicuramente i malati e gli infermi devono essere guidati. Il modo più semplice di digiunare è mangiare alzandosi da tavola affamati !

La Terra ci aiuta perchè in questa stagione offre la zucca gialla, ottima, perchè rinforza il pancreas e scioglie i muchi ed i catarri. La cipolla che aiuta lo svuotamento gastrico favorendo la motilità di tutto il tratto gastroenterico. La patata che ha un’azione sia sul pancreas, facilitandone la funzione, che sull’eliminzione di liquidi e masse (diuretica e lassativa).

A me è piaciuta così; la zucca cotta al forno con alcuni semi di cardamomo schiacciati ed incastrati, la patata cotta con tutta la sua buccia ed i semi di cardamomo, la cipolla dorata in un cucchiaio di olio d’oliva tutto frullato a crema e guarnito con un battuto di salvia e semi di zucca in granella con aceto balsamico invecchiato un’eternità ! Cardamomo e Salvia sono fondamentali !!!

Il gioco dei 5 animali

Questa forma di Qi Gong nasce grazie alle osservazioni di un legendario medico cinese Hua Tuo che visse solitario tra le montagne. La leggenda narra che un re combattente voleva approfittarsi del magistrale talento di Hua Tuo nella pratica della medicina, costringendolo ad usare i suoi preparati contro i nemici del re. Hua Tuo per sfuggirgli, si nascose tra le montagne e cominciò ad osservare gli animali ed il loro modo di muoversi, dalle sue osservazioni, naque questa forma di Qi Gong. Nel tempo questa forma si è arricchita con movimenti provenienti da altre forme di Qi Gong, ad esempio, quella del Dao Yin (movimenti per favorire la circolazione del Qi) e del Tu Na (movimenti per armonizzare la respirazione). Il metodo originale è stato ripreso dal maestro Liu Dong ed arricchito con la sua esperienza.

Palingenesia

Innanzitutto ricordo a chi legge che oggi ricorre San Benedetto da Norcia patrono d’Europa !

Il Vangelo della liturgia di oggi parla della ricompensa promessa alla rinuncia. Vangelo letto nell’ultima edizione della Bibbia di Gerusalemme.

Rinunciare a tutto, perché difficilmente un ricco entrerà nel Regno dei Cieli, perché è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di ago che un ricco entri nel regno di Dio.

I discepoli rimasero stupiti a queste parole di Gesù si chiedono a loro volta:<< allora chi può essere salvato ? >>. Pietro acuto osservatore rispose:<< Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo? >>. Gesù disse loro (acuto Matteo perché non scrive Gesù rispose, ma Gesù disse, cioè, indica una direzione delle Parole di Gesù, quasi ad indicarne l’origine: il Padre parla al Figlio, il Figlio parla ai discepoli, ricordiamo che nessuno conosce il Padre se non il Figlio, allo stesso modo nessuno ode le parole del Padre se non il Figlio) prosegue e dice: In verità io vi dico ( anche questa parola, verità, che spesso noi uomini sottolineiamo dicendo: la verità è relativa e temporalmente dipendente, mentre Gesù, quasi richiama la verità prima di parlare, la invoca, perché esiste una verità vera, quella dello Spirito Santo di cui Gesù è totalmente pieno).

Veniamo ora a quello che dice “direttamente in Spirito”:<< voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, …>>. La parola “rigenerazione” è per me quasi incomprensibile in questo contesto se non per il suo significato etimologico, l’occhio cade sulla nota del versetto che dice:<< traduzione esplicativa di palingenesia. E’ il rinnovamento messianico che manifesto alla fine del mondo, comincia, in modo spirituale, con la risurrezione di Cristo ed il suo Regno nella Chiesa >> Op. cit. La rinascita del mondo ecco la rigenerazione ! Qualcuno può chiedersi dove ?

Continua dicendo:<< …, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele>>. Questo giudicare, disturba sempre tanto, ma lo sappiamo che siamo peccatori ! Ci impegniamo per esserlo il meno possibile secondo grazia e benedizione che vengono continuamente effuse dalla Divina Misericordia. In realtà il giudicare biblico equivale al governare la rinascita del mondo, questo è quello che hanno ricevuto in cambio i dodici apostoli, per aver lasciato tutto per seguire Gesù !

<< chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno gli ultimi e molti degli ultimi saranno i primi>>.  Perché i primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi ? Mi vien da dire mi faccio ultimo così sarò tra i primi !!! E non è uno gioco di parole, perché nel libro dell’Apocalisse cito testualmente:<<Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono>>.

Gesù bussa alla porta, ma qual’è la porta di questo tempio ? Il Cuore è la porta, sede dello Spirito, è li che Lui bussa e ci parla continuamente, chiama tutti ! Cena con noi e noi con lui (ricordiamoci della Santa Eucarestia, dell’ultima Cena !), solo un cuore umile, chi si è fatto ultimo sarà il vincitore ! Con altri ultimi sarà tra i primi.

Amen, non ne sono degno, ma ho espresso i miei pensieri dopo la lettura del Vangelo

Antidoti omeopatici a traumi e ferite “naturali”

Quante volte le persone mi chiedono: dottore cosa posso dare se mi punge un’ ape ? Oppure: la mia bambina viene totalmente sbranata dalle zanzare, cosa faccio ? Il mio bimbo è caduto ed ha battuto la testa,  si è fratturato, cosa gli posso dare ? A volte  infastidito, rispondevo: mi chiami se occorre. Perché la lista è lunga.  Sono diversi i rimedi che si possono usare in caso di trauma o ferite, ognuno specifico per il tipo di trauma o ferita. Ad esempio la rubrica Injuries (traumi) del repertorio completo conta 254 rimedi più o meno utili ! Mentre la rubrica Wounds ( ferite) 255 ! Come trovo il rimedio giusto per il tipo di trauma o ferita che mi descrivono ? Quasi impossibile ! Invece no, sorridete ! Intanto vi anticipo che esistono rimedi, molto specifici, per alcuni tipi di traumi e ferite.

Quello che voglio sottolineare prima di parlare di antidoti omeopatici è che se incrocio le due rubriche di cui vi ho parlato sopra, i rimedi comuni ad entrambe sono solo 138 e non più 255 ! Ho ristretto ciò il campo di scelta del rimedio. Completiamo l’esempio aggiungendo che il trauma con ferita interessa un’articolazione, quella che volete per ora (non sono tutte uguali in omeopatia unicista) ed i rimedi da 138 diventano 5. Ora si può ragionare ! Quali sono ? Eccoli Calendula, Rhus toxodendron, Apis, Belladonna e Bryonia. Solo a questo punto si può scegliere il rimedio più indicato a quel tipo di trauma o ferita.

Voglio affermare che avete ragione dicendo che quando serve il medico non c’è, quasi mai ! In caso di urgenza vorreste avere il rimedio giusto già nella borsa e  il vostro omeopata che vi dice cosa usare in quel caso.

Ora che avete compreso che anche per trovare un rimedio acuto occorre un po di studio passiamo alla parte pratica. Vi racconto una storia.

Tre bambini si recano al parco con i loro genitori ed iniziano a giocare.  E’ una giornata calda ed umida e ci sono tanti insetti che volano ed anche nell’erba, ma i bambini sono troppo felici per dare importanza a questi amici. Si rotolano nell’erba, fanno capriole, corrono e saltano nei prati. Giacomo, uno di questi tre bambini, ad un tratto urla con tutta la voce che ha e corre dalla mamma tenendosi la mano. Piangendo le dice che qualcosa lo ha punto. La mamma vede il dorso della mano gonfio e rosso lucente come un palloncino pieno di acqua. Forse una puntura di vespa o calabrone (le api lasciano il pungiglione e di solito non sono aggressive lontano dall’alveare), subito mette la mano sotto l’acqua fredda che scorre dalla fontanella, ma con scarsi risultati. Accorre la mamma di Mattia, una donna organizzatissima con se sempre una piccola borsa per il pronto soccorso omeopatico e subito mette in bocca a Giacomo 5 granuli di Apis mellifica 30 CH. Dopopochi minuti il bimbo smette di piangere e dice singhiozzando che la mano pulsa e fa ancora male. La mamma di Mattia è mooolto organizzata e dalla sua borsa pronto soccorso tira fuori una bottiglietta con dentro aceto. Bagna un fazzoletto e lo lega sul dorso della mano di Giacomo. Va meglio, ma per sicurezza gli mette in bocca altri 5 granuli di Apis.

I bambini riprendono a giocare, questa volta, a calcio. Luca in porta e Giacomo e Mattia calciano i rigori. Luca è molto bravo, li para tutti.  Mattia pur di superare il portiere prende una rincorsa e calcia con tutta la sua forza.  Luca è fin troppo bravo, para il rigore, ma il pallone gli sfugge dalle mani ed impatta proprio sull’occhio, che disastro !!! In pochi minuti l’occhio si gonfia e la palpebra si chiude, non riesce ad aprirlo. Il papà che ha visto la scena decide di portarlo al pronto soccorso, meglio accertare che non ci sia un danno al globo oculare ! La super mamma di Mattia, mortificata, insiste e chiede al papà di Luca, molto scettico sull’omeopatia, di lasciarle somministrare un tappo dose di Arnica 200 CH. Male non gli fa, almeno finchè non arriva al pronto soccorso. Il papà di Luca che ha visto la reazione positiva di Giacomo ad Apis dopo la puntura della vespa lascia prendere Arnica a Luca e si incamminano verso il pronto soccorso. Durante il tragitto l’occhio diventa gradualmente viola e l’ematoma scende verso la guancia. Luca prova meno dolore e comincia ad aprire l’occhio che è tutto rosso all’interno, ma dice di vedere da quella parte ….. Ma chi ce lo fa fare di portare i figli al parco !!!

Ormai è il tramonto e Giacomo e Mattia con i loro genitori si incamminano verso casa. La mamma di Mattia mette in un fazzoletto cinque granuli di Apis e li consegna alla mamma di Giacomo ricordandole di somministrarli l’indomani prima di colazione anche se la mano si è completamente sgonfiata. Dopo essersi salutati, ognuno verso casa e cancellate questo giorno dal calendario !!! Ma no, Mattia ci ritorna al parco, non si è fatto niente, uhmmm…

Appena entrati in casa la super mamma omeopatica di Mattia si accorge che è pieno di punture di zanzare sulle caviglie e sulle gambe. Strano non ha detto di aver sentito pungere. I pomfi sono grossi e si allargano verso l’alto con direzione centripeta. Mattia comincia a grattarsi e si fa sanguinare. Non è una bella cosa perchè la zona delle gambe è difficilmente drenata quindi il veleno tende a rimane in basso ed il suo effetto irritante è maggiore. Niente paura mamma ha uno spray a base di Ledum palustre. Lo spruzza su tutte le gambe e le caviglie e Mattia sta subito meglio. Ahimè dopo il consueto bagno serale le punture di zanzara peggiorano sempre più rossastre e gonfie e più pruriginose. Che fare ? Questa mamma ha lavorato diverso tempo con un bravo omeopata e quindi decide di somministrare 5 granuli di Ledum 30 CH e poi di inviargli un sms per essere rassicurata.

Dopo tre giorni le arriva la risposta dell’omeopata al suo sms: ben fatto ! Cosa vi ho detto, quando serve il medico non c’è mai, quasi mai !!!

L’Uomo e la sua struttura naturale.

Nello studio dell’omeopatia unicista le riflessioni di alcuni medici sono state illuminanti ed hanno permesso la comprensione della struttura gerarchica naturale dell’Uomo nel suo insieme, tra questi citiamo J. T. Kent e J. Reves. Il primo ha evidenziato che esiste un vertice nella struttura di ogni uomo che corrisponde alla Volontà di Amare. Essa illumina e guida armoniosamente tutto l’uomo nel suo essere, desideri, pensiero, azioni, produzione di ormoni, funzioni vitali (cuore, rene, milza, polmone, fegato ecc.).

L’alterazione iniziale che genera le malattie si produce proprio al vertice il quale poi diventa l’apice della malattia.

Per ora soffermiamoci sulla schematizzazione dei livelli strutturali principali dell’uomo. Gli schemi pur essendo riduzionistici in generale in questo caso hanno un significato  sostanziale, sopratutto  quando,  avendo assunto un rimedio omeopatico,  ne vogliamo osservare e monitorizzare gli effetti.

Il primo livello gerarchico è quello dell’Amore, energia molto potente, luce che illumina la nostra vita. Senza amore non c’è luce, ma tenebre. In un mondo in cui la vita è promossa dalla luce del Sole, chiunque comprende che le tenebre sono la morte. E’ ciò che accade anche quando si affievolisce la luce ed il calore del nostro “Sole” cioè dell’Amore. Si concede spazio alle tenebre che raggiungono gradualmente tutti i livelli dell’uomo che a quel punto si ammala !

L‘Amore quando è sufficientemente intenso ha la forza di guidare la Volontà dell’uomo in diverse direzioni, le azioni compiute soddisfano il desiderio di ciò che si ama. A questo livello tutto scorre con fluidità. Quando amore e volontà non presentano attriti,  anche l’energia scorre liberamente in tutto il corpo: ogni organo, viscere, ghiandola e sistema servono il nostro corpo ed il nostro spirito. Facile mantenere conservata la salute !

L’Uomo viene attratto da ciò che ama e respinge quello che odia. E’ attraverso la comprensione che si esprime l’azione della volontà.

L’uomo in presenza dell’intelletto con tutti i suoi attributi: intelligenza, discernimento, sintesi, giudizio, analisi ecc., comprende quale azione intraprendere per esprimere la volontà al servizio della sua esistenza, del più alto scopo dell’esistenza di ogni uomo.

La Comprensione è il secondo livello ! Ogni cellula ha intrinsecamente tutti gli strumenti per comprendere come esprimere la volontà della cellula stessa ed agire con coerenza con tutte le altre cellule per mantenere ogni organismo vivente in  buona salute.

Intimamente connessi i primi due livelli corrispondono alla parte più interna e più preziosa della struttura dell’uomo. L’uomo  con la volontà di amare un obiettivo più importante della sua stessa esistenza materiale ed effimera che  supera il suo ego e piega la sua volontà alla Volontà dell’Amore, può in quell’istante materializzare le sue azioni, e  nessun intervallo temporale intercorre tra l’agire e la volontà di agire. Il tempo scorre e quando il livello della comprensione ha bisogno di tempo per agire, bisogna offrirle il minimo attrito. Niente di meglio dei fluidi corporei per ridurre l’attrito al fluire delle informazioni che l’intelletto trasferisce nell’organismo vivente. Con naturalezza – sangue, linfa, liquor, saliva, bile, lacrime, ormoni, enzimi – creano i presupposti per far scorrere, senza il minimo attrito la “comprensione”. I liquidi rappresentano il terzo livello e sono al servizio della comprensione come il tempo ! I liquidi nella loro fattispecie hanno composizioni finalizzate alla loro funzione. Per questo gli organi interni svolgono il loro ruolo, producendo i componenti necessari e specifici per ogni tipologia di liquido organico. Nello  stesso tempo purificano e depurano i liquidi dalle informazioni obsolete e dalle sostanze da eliminare attraverso gli organi interni.

L’ultimo livello è quello degli organi esterni ( la pelle, i capelli, i peli, le unghie, i muscoli, i tendini, le ossa). Quale organismo pur godendo di una salute di ferro e di una ferrea volontà nell’agire potrebbe sopravvivere senza ne cibo ne acqua o senza muoversi o sopportare il peso stesso della gravità, proteggersi dalla pioggia dal freddo o dal caldo? Ecco perché con gli organi esterni attraversiamo il mondo degli effetti, senza di essi anche l’uomo più volitivo non può realizzarsi.

Il livello dei liquidi insieme a quello degli organi interni ed esterni rappresenta la parte più tangibile e scrutabile dell’uomo quella più esterna.

I cinque livelli possono essere riassunti graficamente in un cono al cui vertice troviamo la Volontà e la Comprensione. La parte inferiore del cono comprende il livello dei  liquidi e degli organi interni. La base sono gli organi esterni.

Per rendere meno filosofiche queste schematizzazioni vedremo la loro relazione con la malattia ed i rimedi omeopatici.

AVURNAV …

Avviso urgente ai naviganti, AVURNAV, con questo acronimo in mare ti avvisano via radio quando c’è un pericolo o qualche cambiamento delle condizioni del mare o del tempo, noi navighiamo in un mare di bit e di informazioni così questo avviso si rivolge a tutti quelli che vogliono iniziare a prepararsi per la Primavera !

Cari amici a fine gennaio con la nuova Luna infatti arriva anche la Primavera, almeno quella energetica, per chi sente e percepisce, altri noteranno stanchezza mattutina al risveglio con difficoltà ad alzarsi, spesso addome gonfio,  non siete ingrassati, ma la vostra milza è capricciosa, si dorme male si suda durante il sonno, stranamente poi durante la giornata tanta energia e non sappiamo cosa farne perché non la canalizziamo, è infruttuosa. Qualcuno triste e stanco penserà aiuto mi è arrivata la depressione ! Rabbia ed irritabilità … ecc. si aggiungono ai malesseri precedenti, ah questo fegato. Che fare ? Cominciamo a cambiare alimentazione, via alccol anche quello del buon vino e birra, riduciamo il caffè, attenzione ai latticini soprattutto quelli ad elevato contenuto di grassi e quelli meno digeribili, una volta la settimana digiuniamo con pane fatto in casa e senza lieviti e tisane o succhi freschi (fatti in casa) diamo spazio alle verdure ed ai cereali stufati, leggermente piccanti (non esiste solo il peperoncino) evitiamo il cibo freddo e beviamo bevande calde,  dal vostro erborista fatevi consigliare sciroppi o tisane depurative (carciofo, tarassaco, cardo mariano, rosmarino, ginepro ecc.) ma iniziate con questi da fine gennaio, intanto introducete il sapore acido, drenando con il succo di limone al mattino in un bicchiere di acqua calda o a temperatura ambiente con un po di miele per chi soffre di stitichezza (rigorosamente assumere a digiuno nel primo mattino), aceto di mele, sciroppo di acero speziato ecc. Qualcuno ricordi della vitamina C da assumere in tutte le salse ed il ferro alimentare (lenticchie, prezzemolo ecc.). Buon vento